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LORETO

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Loreto

Loreto, il mio Paese come non lo avevo mai visto e come per la prima volta l’ho amato con tutta me stessa.
Sin da bambina ho sempre visto la Piazza della Madonna piena di pellegrini, turisti, abitanti, bancarelle…un continuo andirivieni di persone che coloravano il paesaggio, ed invece, in questo 2020, durante la pandemia, questa piazza così come tutte le altre nel resto del mondo si è svuotata.
Sembrava la fine del mondo, sono venute a mancare le certezze, quelle basi che servono per iniziare la giornata e andare avanti con la vita, era come se non avessimo più la terra sotto i piedi e appena ho potuto, il 18 maggio, ha fatto i miei primi passi nella casa di chi non ha mai smesso di esserci, che, seppur in silenzio è rimasta li nei nostri pensieri donandoci la forza di guardare avanti.
E’ stato come in un sogno, percorrere Corso Boccalini con i negozi per lo più chiusi, fino ad arrivare in una piazza completamente deserta. In un primo momento mi è mancato il fiato vedere la Basilica di Loreto così bella, silenziosa, maestosa, accogliente e rassicurante.

Loreto, la mia piccola città, giusto a due passi dal mare di Porto Recanati, a soli 20 minuti da Porto Novo -spettacolare Riviera del Conero- e con neanche 2 ore ci troviamo ai piedi dei monti Sibillini dove, narra la storia, la Sibilla Cumana si sarebbe rifugiata in una grotta della catena degli Appennini, essendo stata condannata a scontare un peccato di superbia collegato al suo sapere profetico: “avrebbe” preteso di essere scelta come madre di Gesù al posto di una sconosciuta e umile vergine ebrea di nome Maria e per questo si sarebbe ribellata a Dio.

Tornando a Loreto, ormai possiamo visitare sempre la Casa di Maria, che, secondo la leggenda, sarebbe stata trasportata in volo, dagli Angeli, ma le recenti ricerche propongono la fondata ipotesi che la Santa Casa sia stata trasportata in modo provvidenziale con un trasporto via nave. Alcuni indizi fanno pensare che gli autori del trasporto, non siano stati gli angeli del cielo, ma una famiglia denominata Angeli.
Il fatto avvenne nella notte tra il 9 e 10 dicembre del 1294. E dal IV secolo, la casa della Vergine Maria, è meta di continui pellegrinaggi, considerata la “Lourdes” italiana.
La convinzione di questa miracolosa traslazione “volante” spinse papa Benedetto XV a nominare la Beata Vergine di Loreto “Patrona di tutti gli aeronautici”. E proprio un piccolo aereo accoglie i turisti che arrivano dalla strada panoramica di Via Sisto V.

La Basilica, iniziata nel 1469, patrocinata da Paolo II, fu opera di vari artistici.
Di Giuliano da Maiano sono gli absidi, Baccio Pontelli realizzò i camminamenti di ronda conferendo al santuario l’aspetto di una fortezza; Giuliano da Sangallo creò la cupola di matrice brunelleschiana; Donato Bramante si adoperò per varie modifiche e consolidamenti.
La Basilica, costituita da un emiciclo e 13 cappelle absidali, fu completata nel 1587.
Il Palazzo apostolico fu progettato da Donato Bramante. I lavori furono diretti dal Salsovino e poi da Antonio da Sangallo il Giovane, e nel XVI secolo da Giovanni Boccalini. I lavori furono terminati da Luigi Vanvitelli a cui si deve anche l’elegante campanile.
Davanti alla facciata della basilica sorge la statua di Sisto V, papa francescano e marchigiano, che elevò Loreto nel 1586 al grado di città e diocesi.

Fermarsi a visitare Loreto è come aggiungere valore alla propria vita, uno scrigno di immensa bellezza in ogni stagione.

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